NOT BRAND ECHH #12

Marvel

1969

Usa

NULLA E’ VIETATO

La forza e la bellezza di Not Brand Echh stava nella più completa libertà lasciata all’eterogeno gruppo di autori dagli stili più disparati che potevano sbizzarrirsi come meglio credevano senza alcuna costrizione e a cui veniva data un solo unico input: “far ridere”. Tutto poteva, anzi doveva, essere attaccato in un devastante parossismo in stile punk come avviene per la rilettura di Sgt. Pepper offerta da Gary Friedrich e John Verpoorten nel loro Sgt. Fury and his Howling Commandos.

Fine Not pt.5

NOT BRAND ECHH #9

Marvel

1968

Usa

IT WAS A LONG TIME AGO

Nelle storie parodistiche, una tradizione delle riviste americane, si citeranno Ironed Man, verisone ridicola di Iron Man che affronterà Magnut, cioè Robot Biter, il Magnus, Robet Fighter della Gold Key Comics, il Dr. Deranged, aka Dr. Strange. Tutto  avviene nel Marble Universe, ironizzazione del Marvel Universe. thanks mr. Friederich.

Fine Not pt.4

NOT BRAND ECHH #8

Marvel

1968

Usa

LUI CHI E?

La mascotte della rivista, una specie di anti eroe era Forbush-Man, un wanna be con assolutamente alcun potere, dotato del classico vestito in tema, calzamaglia rossa con al centro un F, e una padella bucata in testa come maschera che doveva proteggere la sua identit, quella di Irving Forbush, fattorino della Marvel. Qui il giovane ore viene consolato da un certo gruppo in divisa da banda inglese.

Fine Not pt. 3

NOT BRAND ECHH #7

Marvel

1967

Usa

LA FOLLIA AL POTERE

Il nome della testata, Not Brand Echh, durata solo 13 numeri ed era un’ironica citazione di una pubblicità dell’epoca in cui si riferiva al Brand X e voleva essere una rilettura folle del mondo Marvel. Nello staff erano presenti Stan Lee, Jack Kirby, Gene Colan, Bill Everett, Tom Sutton, Herb Trimpe, John & Marie Severin e Roy Thomas, mentre il claim del comic era semplice e diretto: Who Says a Comic Book Has to Be Good? E cioè Chi ha mai detto che una rivista di fumetti deve essere per forza buona? In questo numero Ringo compare nel ruolo di lavavetri.

Fine  Not pt.2

TEEN BEAT #1

DC

1967

Usa

ATTENZIONE, POPOLAZIONE: ANNUNCIAZIONE!

Doppia apparizione in uno dei tanti magazine destinati ai gggiovani: in cover e in una pagina di foto all’interno della rivista per raccontar cosa stia facendo il gruppo inglese.

TUFF GHOSTS #29

Harvey

1967

Usa

RAFFIA E  MANICI DI SCOPE

Se hai immaginazione, e il cuore di bambino, per diventare uguale ad un Beatles basta proprio poco.

SUPERMAN'S PAL JIMMY OLSEN #100

DC

1967

Usa

GOIN’ TO THE CHAPEL

Sono tante le cose da fare prima di celebrare il proprio matrimonio. Una delle tante è quella di adempiere alla promessa di portare la fidanzata hostess di una compagnia aerea Usa  al concerto di un certo gruppo. Terzetto degli autori: Klein, Swan e Schnapp.

LOVE DIARY #38

Charlton

1965

Usa

THAT'S INCREDIBLE!

Con un forte brand come i Beatles, si potrebbe vendere qualsiasi cosa, perfino dei fantastici «capelli da Beatles che crescono da soli a casa vostra», come si legge nella pubblicità, versione tricologica delle famose scimmiette di mare, gioia e dolore dei lettori dei vari Intrepido, Monello e similari.

SECRET HEARTS #127

DC

1968

Usa

A LITTLE CAMEO

Un romance comic dalla forte copertina, lavoro di Jim Pike e poi per il comic inchiostri di Bernard Sachs,  con apparizione dei ragazzi Liverpool.

GROOVY #1

Marvel

1968

Usa

UNA FRA LE TANTE

Tra le innumerevoli riviste umorisitico-satiriche uscite in quel periodo, Groovy, destinata essenzialmente agli adolescenti, si distingueva per la massiccia presenza di barzellette, battute e vignette.